Sempre ieri sera ho guardato il film di Oliver Stone su G.W.Bush, intitolato “W” dato meritoriamente in prima serata da La 7. A parte che a mio giudizio il film è fin troppo indulgente, perchè mostra un Dubya ingenuo e sempliciotto idiota manipolato dai suoi falchi, Rumsfeld, Cheney e Rice (soprattutto i primi due) e con una fede al limite del fanatismo, grazie alla quale si è salvato da una forma piuttosto pericolosa e acuta di alcoolismo.
Il film mostra inoltre un Bush sr posato, rilfessivo, per bene (ditelo a Noriega).
Il quale Bush sr, rendendosi conto dei limiti di questo suo figlio (e ritenendo Jeb, già governatore della Florida, molto più intelligente e capace) è in perenne conflitto generazionale e non solo, uno dei temi che secondo Stone la guerra in Iraq sarebbe una sorta di catarsi liberatoria del figlio sul padre, il quale avrebbe addebitato alla debolezza di suo padre nel non rovesciare Saddam la sua sconfitta dopo il primo mandato per mano di Clinton.
La cosa più sconvolgente però è che quest’uomo, dopo aver (oggettivamente) ben governato il Texas, per avere un certo cognome, pur con una spintarella della Corte Suprema, è diventato l’uomo più potente e con più responsabilità del pianeta, uno che fino a 40 anni non aveva combinato niente, se non ubriacarsi e giocare d’azzardo, salvo poi trovare la salvezza in una fede fanatica e totalizzante, leggendo il suo primo libro proprio in quell’occasione, ovvero la Bibbia.
Quello che però lascia ancora più di stucco è che questo personaggio, rozzo, stupidotto e parecchio ignorante, sia stato eletto per la seconda volta. E’ vero che quando hai i ladri attorno a casa e paura che ti derubino, preferisci avere uno sceriffo che spara bene piuttosto che uno che sa dialogare con le persone, però quest’uomo, stando al ritratto di Stone, non sarebbe stato in grado di governare una scuola o un ospedale, figuriamoci una superpotenza.
L’analisi di Stone, intervistato dalla Gruber in 8 e 1/2 prima della messa in onda, ha sostenuto che la democrazia è la televisione e che oltre la metà degli americani ha una scolarizzazione bassa o bassissima ed è quindi molto facilmente influenzabile.
Ora, non so se quest’analisi sia corretta (io la penso allo stesso modo) ma mi sembra un film già visto.
Un film già visto? Tu dici?
Effettivamente le similitudini con la situazione italiana sono evidenti in quest’aspetto dell’elezione (in particolare) la seconda di Bush.
Il film di Stone è comnque apprezzabile. ne ho parlato oggi qui:
http://www.soloparolesparse.com/2009/01/w-la-vera-storia-di-george-w-bush-secondo-oliver-stone/
Beh, lasciami dire, io ho visto per settimane ininterrotte parlare di “monnezza”, “zingari”, “immigrati”, “sicurezza”…
Veltroni è stato crocefisso per la storia di Mailat/Reggiani, mentre Alemanno per i due stupri, della turista olandese e della ragazzina al rave di capodanno, appena sfiorato.
Chi controlla i media controlla l’opinione pubblica e chi controlla l’opnione pubblica è in grado di orientarne i pareri, le aspettative e, quindi, i voti.
Se tu fai credere a persone poco istruite che la priorità massima italiana siano gli extracomunitari e gli statali fannulloni, basta poi mostrare il pugno duro contro queste categorie e fare leggi punitive nei loro confronti, per avere automaticamente consenso.
Per tacere poi del non trascurabile peso di opinion leader del Vaticano.